Pedibus, paesaggi orizzontali e nuovi spazi pubblici nella città

Claudia Marcon, Adriano Venudo


— Piazza Benco 4 – 34100 Trieste — studio@stradivarie.it

Il progetto “Sportpertuttibus” si basa sull’iniziativa attuata in diversi comuni e scuole italiane che per favorire stili di vita attivi e incrementare la mobilità sostenibile promuovono azioni di Pedibus[1], in altre parole di progetti che invitano i bambini ad un tratto di strada a piedi nel percorso da casa verso scuola.

Si tratta di un “autobus a piedi”: i bambini si trovano in un punto definito (capolinea), a circa un chilometro dalla scuola, e sono accompagnati da adulti (volontari, nonni, vigili, mamme ecc) verso la scuola stessa.

È questa però anche un’occasione per ripensare lo spazio pubblico, per sperimentare tecniche e strumenti di intervento “leggeri”, a basso costo, ma egualmente efficaci, di impatto, e riconoscibili all’interno della città, secondo un’idea di “allestimento” del paesaggio urbano.

Il progetto a Trieste è stato condotto dallo studio Stradivarie in collaborazione[2] con l’associazione U.I.S.P, con la scuola primaria “Virgilio Giotti” dell’Istituto Comprensivo “Tiziana Weiss” in Strada di Rozzol e ha visto il coinvolgimento delle classi terze, ora quarte, le quali, attraverso la metodologia della progettazione partecipata, sono state interessate nella costruzione dei percorsi sicuri casa scuola e nella promozione degli stessi all’interno dell’istituto.

Il primo anno del progetto è stato speso nell’analisi del territorio in cui è situata la scuola, nell’elaborazione dei percorsi più adeguati alle esigenze degli alunni e in una prima sperimentazione dei tragitti individuati.

Durante la seconda annualità, l’obiettivo è stato invece quello di portare a sistema l’esperienza del pedibus affinché sempre più famiglie lo scegliessero come mezzo per accompagnare i propri figli a scuola[3].

Ben presto il pedibus si è dimostrato uno straordinario mezzo per conoscere e analizzare i problemi della città, una sorta d’indicatore della qualità della vita del quartiere, un osservatorio speciale sulla situazione della sicurezza stradale, dello spazio pubblico, reale e percepito.

Il terzo anno è stato realizzato fisicamente. I percorsi individuati sono stati “allestiti” attraverso un codice “disegnato” a terra, fatto di indicazioni, pittogrammi, campi di colore ed una doppia linea colorata che si inserisce attraverso i quartieri dalla periferia alle aree più centrali, insinuandosi nello spazio pubblico, diventando oltre che una guida, una cornice per tanti micro-spazi spesso dimenticati o inutilizzati.

Obiettivo primario del progetto è quello di rendere il più sicuro e agevole possibile l’accesso all’edificio scolastico ispirandosi ai principi di moderazione del traffico, protezione e riconoscimento dei tragitti percorsi dai bambini-pedoni, con interventi strutturali minimi ma efficaci.

Parallelamente il lavoro sulla sicurezza dei percorsi di scuola costituisce anche l’occasione per affrontare in modo concreto ed innovativo il tema dell’educazione stradale, oggi di regola impostata in termini di puro e semplice adattamento dei bambini al traffico e concentrata su apprendimenti passivi di regole e comportamenti astratti e generici di scarsa efficacia ai fini della sicurezza. Infine, poiché è chiaro che non è sufficiente creare percorsi sicuri affinché la percentuale di bambini che vanno a scuola a piedi aumenti, il progetto si orienta anche verso un coinvolgimento complessivo della comunità: strade più sicure per i bambini sono strade più sicure per tutti e questo cambiamento si può ottenere solo se ogni cittadino s’impegna a tutelare questo tragitto attraverso un corretto comportamento e attraverso un’efficace rete di prossimità che controlli costantemente lo stato del territorio e ne segnali le eventuali problematiche, ma anche le possibili soluzioni.

Progetto “andare a scuola divertendosi”

Il progetto si è basato sul lavoro effettuato da UISP Trieste nei due anni di lavoro che hanno visto coinvolti bambini e genitori per la definizione dei tre percorsi, dei capolinea e delle fermate. Sulla base di quanto individuato si sono successivamente apportate ulteriori analisi per meglio permettere una scesa di scala progettuale andando a verificare il tragitto dei bambini, le distanze tra una fermata e l’altra e la localizzazione dei capolinea di ogni percorso, stabilendo, inoltre, un semplice regolamento da dover rispettare[4].

Ogni tragitto casa-scuola è stato quindi studiato in base alla posizione delle abitazioni dei bambini ma anche in base alla sensazione di benessere e sicurezza; si è inoltre tenuto conto, in prossimità delle fermate, della possibilità di sostare nelle immediate vicinanza al fine di incentivare il genitore a lasciare il proprio bambino.

Obiettivo principale del progetto è quello di fare diventare la strada, e lo spazio pubblico più in generale un luogo confortevole, alla scala del bambino, sicuro e soprattutto riconoscibile, nella convinzione che migliorare il traffico significa migliorare la qualità della vita del quartiere sia dal punto di vista ambientale che dal punto di vista economico; tutte le strade che possono essere percorse a piedi da bambini e da i genitori registrano sempre una migliore vitalità economica.

Fasi del progetto

Pensare un progetto per fasi ci ha consentito di garantire un miglioramento seppur graduale (ma sicuro) nel tempo. Il progetto prevede tre fasi progettuali nelle quali saranno, per step, invidiate le priorità e dunque apportate le modifiche lungo i percorsi:

• pennellessa: studio dell’immagine grafica coordinata del progetto al fine di individuare elementi di riconoscimento per ogni percorso casa – scuola.

• in sicurezza: la seconda fase di progetto, ovvero la messa in sicurezza e adeguamento di alcuni punti ritenuti critici lungo, consiste nella realizzazione, laddove necessario, di nuove recinzioni e la disposizione di dissuasori per la separazione del traffico pedonale a quello carrabile. Le scritte pedibus sulla recinzione e divertenti dissuasori renderanno il tragitto casa – scuola più confortevole ma allo stesso tempo più sicuro.

• andare a scuola divertendosi: la terza fase progettuale prevede l’adeguamento e la riqualificazione dei percorsi al fine di renderli maggiormente riconoscibili attraverso una grafica coordinata adeguata e messa a sistema di alcuni ambiti limitrofi i percorsi, garantendo in tal modo la realizzazione di nuove aree di sosta e nuovi punti d’incontro.

• pubbliCITTA’: sensibilizzazione di tutti gli attori coinvolti attraverso una campagna pubblicitaria adeguata del progetto “Sportpertuttibus”. Questo renderà possibile far sapere agli abitanti della zona e ai commercianti quando saranno organizzate le uscite dei bambini e quando ci saranno manifestazioni ed eventi riguardanti il pedibus. La comunicazione del progetto aiuterà bambini e abitanti nella comprensione del progetto sia didattico sia architettonico.

Aderenti all’iniziativa:

UISP Trieste, presidente Elena Debetto, collaboratrice Francesca Visintin; Facoltà di Architettura di Trieste, con Prof.ssa Alessandra Marin; Stradivarie, studio di architettura e paesaggio con arch. Claudia Marcon e arch. Adriano Venudo


[1] Il pedibus consiste in un gruppo di bambini che sono accompagnati a scuola da uno o più adulti che danno semplici indicazioni sul percorso. Affinché tutto si svolga nella massima sicurezza i bambini devono rispettare le normali regole della strada ed ascoltare le eventuali indicazioni che vengono date loro su quando e dove fermarsi o attraversare eventualmente la strada.

[2] Oltre alla scuola stessa sono stati coinvolti altri soggetti istituzionali come: la VI Circoscrizione amministrativa di San Giovanni e Chiadino-Rozzol (Trieste) e la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Trieste, nei ruoli rispettivamente di interlocutore primario nell’ambito della viabilità rionale l’una e di progettisti competenti l’altra.

[3] La partecipazione di un bambino al pedibus è legata al consenso del genitore: ogni genitore deve acconsentire che il proprio figlio venga accompagnato lungo il tragitto casa-scuola dai volontari del progetto e/o da altri genitori che si sono resi disponibili; contestualmente ogni genitore si impegna anche ad istruire il proprio bambino sul comportamento da tenere lungo il percorso e sulla necessità di attenersi alle istruzioni impartite dagli accompagnatori.

[4] Alcuni punti del regolamento sono semplici indicazioni sul funzionamento stesso del pedibus: esiste un capolinea, delle fermate, degli orari che devono essere rispettati ecc… Ogni bambino di questa scuola può partecipare all’iniziativa come anche ogni genitore che può fare da volontario.