Territori dell’urbano. Storie e linguaggi dello spazio comune
La città è il luogo di eccellenza per l’esercizio di pratiche destinate allo scambio di beni e servizi, ma anche il concreto terreno di battaglia fra libertà individuale e responsabilità collettiva, fra spazio e società.
Essa accoglie sin dalle origini spazi pubblici a ciò destinati con connotazioni formali ben definite – strade, piazze, portici, sagrati, giardini, mercati, e poi boulevards, parchi e promenades -, ma anche occasioni ed eventi speciali legati a ricorrenze e consuetudini – fiere, esposizioni, manifestazioni – che hanno ritmato il libero scambio selezionando flussi e relazioni.
Le tre dominanti tematiche con cui sono ordinati i saggi – “processi”, “modelli”, “politiche” – corrispondono ad alcuni temi portanti dell’apporto sociologico e urbanistico dall’Ottocento ai giorni nostri indagati secondo un asse che procede dal concreto all’astratto, dallo spazio fisico della città, quello pubblico in primis, a quello delle politiche, lo “spazio comune” visto come sede del confronto e del dialogo con la cittadinanza.
Queste traiettorie intercettano le prassi continentali europee di costruzione della città, le radicali politiche inglesi del Welfare State, le storiche forme di suburbanizzazione negli USA controbilanciate da risorgenti tentativi di “fare comunità”, le più recenti istanze di partecipazione della collettività alle scelte per il futuro veicolate dalle esperienze di democrazia partecipata degli Urban Center.
La tesi del libro propone un ri-allineamento tra “spazio pubblico” e “spazio comune” come presidio insostituibile per il rafforzamento della convivenza civile.
a cura di: Anna L. Palazzo, L. Giecillo
Editore: Quodlibet, Macerata, 2009.