Esperienze di partecipazione: dal quartiere alle città balcaniche

Scritto da: Nadia Vedova e Michela Crevatin
Kallipolis – Associazione non Profit per uno Sviluppo Urbano Sostenibile

Cosa accomuna la progettazione degli spazi pubblici di un quartiere di una città medio-piccola come Trieste e di una città come Mostar (Bosnia Erzegovina), che si trova ad affrontare uno sviluppo post bellico in cui la frattura tra i diversi gruppi etnici che la compongono si ripercuote sulla conformazione della città stessa dopo il conflitto? È la promozione della cittadinanza attiva che Kallipolis applica attraverso percorsi decisionali inclusivi in contesti che appaiono, e sono, così diversi e distanti.
Kallipolis è un’associazione senza fini di lucro che utilizza gli strumenti della pianificazione territoriale per migliorare la vivibilità nei contesti urbani. Realizza progetti volti a promuovere la diffusione dei principî dello sviluppo sostenibile, l’integrazione sociale, la sicurezza urbana e lo scambio di buone pratiche avvalendosi degli strumenti della progettazione partecipata e delle metodologie di Agenda 21.
Si occupa anche dei fenomeni urbani che riguardano la sicurezza e la sua percezione in relazione alle trasformazioni del tessuto urbano. La metodologia che sta sviluppando, permette di utilizzare le conoscenze sulla configurazione spaziale della città e i suoi rapporti con i flussi di movimento delle persone per massimizzare il livello di sorveglianza naturale del territorio e per migliorare le condizioni di vivibilità e di sicurezza dell’ambiente urbano. Tale metodologia utilizza un software dedicato (www.programma-ariadne.org) per la simulazione degli scenari possibili.
A partire da questo approccio è possibile disegnare politiche della sicurezza urbana in cui i cittadini siano l’elemento fondamentale in uno sforzo di recupero della vivibilità e della socialità degli spazi pubblici e in cui rigenerazione urbana, sicurezza e partecipazione dei cittadini alle decisioni costituiscano una normale modalità operativa.
Caratterizzata dalla multidisciplinarietà, l’associazione riunisce persone con diversi percorsi formativi e professionali, dai profili tecnici a quelli socio-economici.

SPAZIO GRETTA. Laboratorio collettivo per ridisegnare e costruire assieme gli spazi aperti di Gretta
Complesso ATER nel rione di Gretta, Trieste, 2010

Il progetto Spazio Gretta è l’esempio di come esista realmente la possibilità di creare interazioni tra pubblico e privato per la riqualificazione degli spazi pubblici di quartiere.
Il progetto ha trattato le tematiche della responsabilità sociale e ambientale in contesto urbano e ha favorito la costituzione di comunità locali più coese e attive nella gestione e salvaguardia dell’area in cui vivono mediante la riqualificazione fisica degli spazi pubblici di quartiere.
È stato un percorso di progettazione partecipata strutturato attraverso un laboratorio di inclusione sociale nel quale, in una serie di incontri pubblici, i cittadini dell’area e gli altri soggetti coinvolti nelle dinamiche di quartiere (Comune, Azienda Sanitaria, Parrocchia) hanno potuto confrontarsi e mettere in luce le criticità del territorio e successivamente elaborare un progetto di intervento sull’area per migliorare la fruibilità degli spazi pubblici. Con la partecipazione dei cittadini sono stati progettati tre elementi di arredo urbano che sono diventati le nuove centralità di quartiere. Il percorso realizzato attraverso Spazio Gretta vuole essere il punto di partenza per la rinascita di un senso di collettività che nel quartiere di Gretta, come nella maggior parte dei quartieri delle nostre città, manca da molto tempo.

Mo.START-V. Mostar: STrategie e Attività per la Realizzazione di Training in Videogiornalismo
Mostar, Bosnia Erzegovina, 2010

Il tema d’indagine sul quale sono stati impegnati i giovani selezionati a far parte del percorso formativo in videogiornalismo indipendente sono stati gli spazi pubblici della città di Mostar: la loro città vista attraverso i loro occhi. Mediante l’analisi degli spazi pubblici urbani, degli elementi che li compongono e delle relazioni che sottendono si è voluto che i partecipanti narrassero l’identità e l’appartenenza alla propria città. Osservando e raccontando con la telecamera gli spazi collettivi nel loro vivere quotidiano, i corsisti hanno avuto la possibilità di riappropriarsi degli stessi rielaborando ciò che hanno vissuto e provato rispetto ai molti confini mentali che tuttora esistono a Mostar e promuovendo un nuovo modo di abitare gli spazi della città contemporanea.
La comunicazione fatta attraverso il video documentario diventa lo strumento per raccontare in modo attivo quello che si vede e per interpretare i fenomeni che accadono negli spazi in cui viviamo e ci muoviamo ed è stato il punto di partenza per il workshop di progettazione partecipata “Come vorresti gli spazi pubblici della tua città?”, nel quale si è voluto coinvolgere la collettività sulle tematiche riguardanti gli spazi che quotidianamente percorrono e utilizzano. Attraverso questa attività si è voluto stimolare i cittadini a partecipare alla vita pubblica della città in cui vivono, promuovere il dialogo tra le diverse culture e la condivisione di diversi punti di vista in relazione alle possibili visioni strategiche sullo sviluppo futuro dello spazio urbano. I partecipanti hanno potuto così comprendere, nella propria dimensione quotidiana, il ruolo che una cittadinanza attiva può svolgere nel favorire il cambiamento attraverso la partecipazione a processi decisionali inclusivi e di consapevolezza della funzione che possono esercitare all’interno della società civile.

Kallipolis – Associazione non profit di sviluppo urbano sostenibile
Via San Lazzaro, 15 – 34122 Trieste
Tel./fax 040 0644105
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