Spazio ed evento tra pubblico e publicness
- Vando Borghi – Dipartimento di Sociologia, Università degli Studi di Bologna e Fondazione Mario del Monte
- Alfredo Cavaliere – IRES Emilia Romagna e Fondazione Mario del Monte
- Claudia Meschiari – Cornell University Roma e Fondazione Mario del Monte
La diffusione dell’evento come principale motore di produzione e consumo culturale ha assunto negli ultimi anni dimensioni imponenti, sia in Italia sia nel contesto europeo. Le ragioni sono diverse, e attengono sia alle forme meno originali di marketing territoriale e ad un bisogno di collettivizzare il consumo e il godimento culturale, sia alla capacità dell’evento di creare relazioni, di intensificare gli scambi e di funzionare come amplificatore di una meno visibile attività di produzione culturale. Ottimisticamente, gli eventi potrebbero contribuire ad alimentare, anche se in maniera sporadica e intermittente, quello spazio pubblico “vissuto”, che è ausilio importante, anche se non sufficiente, per la condensazione di una sfera pubblica; e potrebbero essere, potenzialmente, un momento di (ri)appropriazione collettiva, che può rafforzare quegli “spazi di rappresentazione” (Henri Lefebvre) che permettono di pensare collettivamente ad un cambiamento negli usi e nei significati delle pratiche spaziali.
Il presente contributo intende esplorare queste possibilità, partendo dal caso del Festival della Filosofia di Modena e discutendo della non lineare relazione tra evento nello spazio pubblico e sfera pubblica. Si discuterà, cioè, della relazione possibile tra la definizione di “pubblico” che pertiene ad un oggetto e ad uno spazio e la definizione di “publicness” che è invece una proprietà dei processi.
Si ritiene infatti che soltanto una puntuale disanima dei processi che portano alla costruzione degli eventi possa permettere di valutarne l’effettiva capacità di incisione non solo sulla superficie dell’attenzione collettiva, ma anche nel più profondo e sfuggente ambito della sfera pubblica.