Beni comuni e democrazia partecipativa
Assessorato beni comuni
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La politica del Comune di Napoli mira a dare nuova vitalità alle diverse forme didemocrazia.Gli organi politici e l’organizzazione della pubblica amministrazione deve essereinformata ai principi della democrazia partecipativa e finalizzata ad una maggiorepossibilità di incidere nelle scelte dell’amministrazione locale.A tal fine ha istituito, prima città in Italia, un Assessorato ai Beni Comuni (prof. AlbertoLucarelli) che ha dato inizio a un percorso politico-partecipato volto a costruire unanuova forma di azione pubblica locale, per tutelare e valorizzare quei beni diappartenenza collettiva e sociale che sono garanzia dei diritti fondamentali deicittadini.Tale scelta punta ad invertire l’attuale tendenza alla privatizzazione dei beni comuni,ed è pertanto necessario costruire una nuova forma di azione pubblica locale fondatasulla tutela dei Beni Comuni.Il percorso di democrazia partecipativa si svolge attraverso gli incontri del ”Laboratorio Napoli – Costituente per i Beni Comuni” che coinvolgono associazioni,comitati, movimenti, reti, cittadini attivi su 6 diverse aree tematiche: a) Beni comuni,democrazia partecipativa, territorio, urbanistica, politica della casa, edilizia economicae popolare, ruolo e funzioni della pubblica amministrazione; mobilità, infrastrutture; b)Bilancio partecipato; c) Diritto all’istruzione, sport, politiche giovanili, pari opportunità;d) Lavoro e sviluppo, promozione della pace, cooperazione internazionale, beniconfiscati, trasparenza; e) Ambiente, rifiuti, tutela della salute; f) Politiche sociali,immigrazione, cultura, forum delle culture, turismo, spettacoli, grandi eventi.Gli incontri sono organizzati e disciplinati in base ad un Regolamento approvato inConsiglio Comunale con delibera n.8 del 18 aprile 2012.I temi che in particolare informano la partecipazione alla prima consulta, organizzatain collaborazione con l’Assessorato all’Urbanistica (Arc. Luigi de Falco), sarannooggetto del seminario n. 7 “Il governo condiviso degli spazi e dei beni comuni urbani”che il Comune di Napoli si candida ad ospitare.