“Territori lenti” e qualità diffusa
Il Comune di Diano d’Alba, comune dell’Associazione Comuni del Vino, attraverso l’ATL e le reti nazionali e europee a cui aderisce quest’ultima, è impegnato in azioni di tutela e valorizzazione dei paesaggi vitivinicoli candidati al Patrimonio Culturale dell’Unesco.
Nel territorio dell’ATL Langhe Roero Alba Bra esistono delle esperienze molto ricche e innovative di utilizzo degli spazi per finalità culturali e turistiche (Castelli, Chiese sconsacrate e piazze pubbliche).
Nell’ambito dell’iniziativa dell’INU la proposta di iniziativa fa riferimento ad un tema di grande interesse che riguarda il riuso dell’area di sedime del vecchio Castello di Diano d’Alba come punto di osservazione del patrimonio paesaggistico delle terre del Barolo, del Barbaresco e del Roero (Osservatorio Terre del Vino).
Su questo tema attraverso la partecipazione all’iniziativa promossa dall’INU e l’organizzazione di un specifico laboratorio tematico si vogliono costruire occasioni di riflessione e di approfondimento di largo spettro coinvolgendo su scala locale e nazionale amministratori locali, stakeholder, ordini professionali e di categoria, associazioni ambientalistiche e culturali così come con ambienti accademici.
Si tratta di rimettere in discussione alcuni modelli di sviluppo territoriali che in queste specifica zona non si sono rilevate sufficienti per la sua tutela. Le categorie della città diffusa, del rururbano, degli spazi marginali rispetto a questi territori paiono non essere più sufficienti per una lettura adeguata. Per questa tipologia di territori si è cognata in alcuni ambiti accademici l’espressione – estremamente significativa – di «territori lenti».
La sperimentazione sviluppata verrà proposta come buona prassi al confronto nazionale organizzato dall’INU nel 2013.