Memorie Urbane: al via la quarta edizione.
Il più grande festival di street art mai realizzato in Italia.
40 artisti, 9 città, 4 province e 2 regioni, 13 paesi e 3 continenti sono i numeri che contraddistinguono gli attori riuniti attorno al più grande festival di street art italiano che da marzo a giugno trasformerà Gaeta, Terracina, Fondi, Arce, Latina, Priverno, Caserta, Itri e Valmontone in gallerie a cielo aperto per portare l’arte contemporanea nelle strade e metterla in contatto con il territorio per trasformare le zone più trascurate delle città in un museo accessibile a tutti. Colori e cultura per stimolare un processo di interazione e contaminazione reciproca.
Questa l’intuizione alla base di Memorie Urbane, il festival di street art, un imponente “laboratorio artistico a cielo aperto” – degno delle principali capitali europee. Tante le iniziative in calendario per il contest giunto alla sua quarta edizione, e che ad oggi conta già oltre novanta muri riqualificati “ad arte”.
Memorie Urbane nasce nel 2011 da un’idea di Davide Rossillo, presidente di Turismo Creativo, da sempre sostenitore dell’arte contemporanea come elemento di dinamismo culturale e strategia di crescita socio-economica, culturale e turistica. Il Festival, noto ormai per aver portato l’arte urbana a Gaeta e Terracina, le prime città che hanno aderito all’iniziativa, si muove in continuità con il patrimonio storico, artistico e naturale del territorio e lo sottolinea anche nel nome che ci si è scelti: Memorie Urbane, che rievoca quanto la “memoria” sia considerata fondamentale come punto di partenza, pur in un processo innovativo proiettato verso il futuro.
Importante novità di questa edizione l’uso della più moderna tecnologia che consente al Festival di realizzare quel concetto di museo a cielo aperto a cui da sempre si è ispirato. Oltre ad aver applicato su tutti i muri realizzati targhe con le informazioni degli artisti e degli enti promotori, quest’anno con l’APP URBACOLORS dei francesi urbamedia (scaricabile su App Store e Google Play), ci sarà la possibilità di geolocalizzare i muri.
Altro passaggio importante è la partnership con Techmoving e il suo sistema KoinArt: l’inserimento di un microchip all’interno della targa dell’opera renderà possibile – solo appoggiando lo smartphone alla parete – avere accesso a tutte le informazioni sull’opera e il territorio.