Esempi di Participatory Cultural Iniatives nella periferia romana
La città si presenta oggi come un organismo complesso, dove tutti gli attori, a più livelli (sociale, economico e culturale), interagiscono tra loro, determinandone lo sviluppo o, al contrario, la crisi. A partire dagli anni Settanta l’arte ed il patrimonio culturale vengono ad assumere una diversa funzione: l’attenzione si sposta al di fuori del perimetro chiuso del museo e della galleria, c’è un “ritorno al sociale”, l’arte instaura un dialogo diretto con il pubblico. Negli anni Novanta si fa strada, poi, il concetto di “partecipazione”. All’interno di questo quadro forte rilievo assumono le cosiddette Participatory Cultural Initiatives (PCIs). Queste si caratterizzano per la capacità di fungere da motore, da spinta propulsiva dell’intero contesto, sia esso economico, sociale o culturale. Due esempi caratterizzano la periferia romana: Big City Life – Museo Condominiale di Tor Marancia e l’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros. Le ricerche evidenziano i punti di forza e, allo stesso tempo, le criticità dei due casi. Sebbene abbiano caratteristiche differenti, entrambi i progetti prendono le mosse e hanno come punto di forza la partecipazione ed il coinvolgimento della comunità locale, sono orientate allo stesso obiettivo, la lettura e interpretazione di uno spazio sociale, fluido e diffuso.