BARCELLONA PIANIFICA LA REALIZZAZIONE DI UNA PIAZZA DAVANTI AD OGNI SCUOLA
L’obiettivo del comune è proteggere i bambini da inquinamento, rumori e incidenti.
Sindaco, assessore, tre consiglieri e un esercito di consulenti. C’è stato un vero e proprio dispiegamento di autorità questo lunedì (gennaio 2020 N.d.T.) per presentare quello che la sindaca di Barcellona, Ada Colau, ha assicurato che sarà uno dei più importanti progetti del suo mandato: realizzare una piazza davanti a 200 scuole della città per ridurre l’inquinamento, il rumore e gli incidenti, come anticipato in altri articoli.
Gli interventi di pacificaciòn (che noi potremmo tradurre come traffic calming, ossia interventi nei quali si creano nuove condizioni di equilibrio tra il traffico veicolare e quello ciclabile/pedonale, privilegiando quest’ultimo n.d.T.) che costeranno 10 milioni di euro, consentiranno di guadagnare spazio pubblico a discapito delle automobili e creare aree pedonali. Inoltre verranno utilizzati nuovi segnali stradali che indicheranno la presenza delle scuole e imporranno un limite di 20 chilometri all’ora. I tecnici assicurano che tali realizzazioni, riguardando il tema scuole e bambini, generano meno conflitti e lamentele da parte degli abitanti rispetto a quelli generati dall’eliminazione di posti auto per realizzare una pista ciclabile.
Il Gobierno de los Comunes e il Partito dei Socialisti di Catalogna ha stabilito come obiettivo di questo mandato la pacificaciòn delle aree attorno a 200 scuole primarie entro il 2023, pari a un terzo di quelle presenti in città. L’obiettivo per il 2020 è arrivare a 20 scuole. Si è iniziato con Grèvol, un istituto del distretto di Sant Martì, dove alcuni mesi fa un alunno è stato investito ed ha perso la vita. L’intervento ha eliminato due corsie di marcia, trasformandole in spazio pedonale dotato panchine e aree gioco, che si sviluppa lungo tutta la facciata principale del’istituto scolastico e si prolunga sui lati con dei parcheggi per biciclette.
La presentazione coincide con la settimana in cui Barcellona dichiarerà l’emergenza climatica e verranno pubblicati i dati relativi all’inquinamento nel 2019, anno in cui pur continuando a superare i limiti di legge, si è ridotto. Colau ha difeso il piano come “un cambio di prospettiva per la città, che pone al centro i bambini e le bambine, li protegge, e fa sì che vi siano spazi sicuri attorno alle scuole, perché i bambini sono il presente e il futuro delle nostre città”.
L’assessore all’urbanistica, ecologia e mobilità, Janet Sanz, ha spiegato che nelle scuole gli obiettivi “verranno raggiunti in modo diverso, in alcuni casi con interventi di urbanistica tattica (con elementi mobili, tipo piante o panchine o pittura), in altri con interventi strutturali”. Le scuole sono scelte sulla base di vari criteri, come la localizzazione (se si tratta di aree con molto traffico o inquinate), il numero di alunni, o la partecipazione attiva della comunità educante.
Alla presentazione ha partecipato anche Guille Lopez di Eixample Respira, che alcuni mesi fa ha pubblicato un rapporto sul livello dell’inquinamento atmosferico nelle aree scolastiche della città. Lopez ha valutato positivamente l’idea di interventi di pacificaciòn nelle zone attorno alle scuole, pur sottolineando la difficoltà di farlo nelle aree del centro, in tratti di viabilità molto transitati. Altrettanto complicato sarà realizzarlo in quartieri in cui mancano parcheggi privati pertinenziali dei singoli edifici e gli abitanti parcheggiano principalmente lungo le strade.
https://elpais.com/ccaa/2020/01/13/catalunya/1578913641_203381.html?ssm=whatsapp