Cooperativa Calcestruzzi Ericina Libera

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Nonostante la confisca, dopo il 2000 l’azienda ha continuato a produrre calcestruzzo per cemento armato con tre impianti: il principale nella zona industriale di Trapani, il secondo a Valderice e il terzo a Favignana. Fino a i primi mesi del 2001 non ha avuto problemi di commesse, tuttavia dal bimestre febbraio-marzo 2001, in coincidenza dell’arresto dell’ex proprietario, è cominciata una sistematica diminuzione delle commesse, causando seri rischi di chiusura dell’azienda. Gli amministratori, nonostante un continuo lavoro di trattative con le imprese edili, non riuscivano a concludere contratti di nuove forniture, apparentemente per motivazioni legate a prezzi e condizioni economiche non competitivi. Negli anni a seguire, grazie all’insistenza degli amministratori, al contributo di Libera e degli interventi della Prefettura, l’azienda è riuscita a mantenere il livello occupazionale continuando a vendere calcestruzzo. In particolare nel 2005 è stata realizzata la più grossa commessa della sua storia con i lavori dell’America’s Cup. Nel corso del 2004 Libera ha coinvolto l’ANPAR (Associazione Nazionale Produttori Agglomerati Riciclati) e la società affiliata Pescale, per verificare la fattibilità di un’integrazione tra le attività tradizionali della Calcestruzzi Ericina e una nuova filiera d’impresa, quella del riciclaggio degli inerti. Il progetto ha portato all’implementazione dell’impianto con tecnologie di avanguardia per produrre calcestruzzo a partire da materiali di scarto, con due finalità: da un lato garantire nuove prospettive di mercato, includendo nelle attività la raccolta e il riciclaggio di rifiuti derivanti dalle attività di costruzione e demolizione edilizia, dall’altro migliorare la gestione del territorio e dell’ambiente attraverso il recupero e la valorizzazione di rifiuti altrimenti sprecati e destinati a inquinare. Trasformare, insomma, i rifiuti in risorse e materia prima per la stessa filiera produttiva.

[accordion][accordion_item class=”active” title=”Storia del bene e contesto”]

Superate le tante difficoltà sorte durante l’amministrazione giudiziaria e quella dell’Agenzia del Demanio, quando la mafia aveva cercato di far fallire gli impianti per riacquistarli ad un prezzo svalutato, i dipendenti hanno costituito la cooperativa che, non appena sarà formalizzato il decreto di destinazione, sarà incaricata ufficialmente della gestione.

[/accordion_item][accordion_item title=”Dati giuridici”]

Data del sequestro: agosto 1996

Data della confisca definitiva: giungo 2000

Data del decreto di destinazione:

Data effettiva di utilizzo:

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Contatti

telefono 0923 531888

fax 0923 554679

Email calcericina@libero.it

 

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