TRA ARCHITETTURA, ARTE AMBIENTALE E PROGETTO DI NUOVI PAESAGGI

Mariagrazia Leonardi

Già dal 1991 il programma francese Nouveaux Commanditaires, inserendosi tra alcuni progetti di riqualificazione urbana, ha assunto interi quartieri come occasioni di incontro tra le esigenze degli abitanti, le esperienze degli artisti e le istituzioni.

La città può essere pensata come una zona di sperimentazione, che offra l’opportunità al progettista e al suo abitante di pensare al paesaggio e ai suoi “interni urbani” in un modo nuovo. Numerose sono le esperienze che giungono dal mondo dell’arte e della creatività applicata ai luoghi della comunità. Ne scaturisce una visione differente del progetto che trasformi il cittadino in attivo abitatore.

Basti pensare all’intervento condotto sul lungotevere di Roma da William Kentridge con TEVERETERNO “Triumphs and laments: un progetto per Roma”. In Sicilia oltre alla importante casistica di Favara e del Farm Cultural Park è doveroso anche citare il lavoro che l’instancabile Antonio Presti ha portato e sta portando avanti a Fiumara d’Arte, presso Castel di Tusa o a Librino a Catania.

Come lavorare sullo spazio pubblico? Se si opera in un centro urbano consolidato, riflessioni sui concetti di Martin Heidegger di tempo, memoria, artificio e luogo possono costituire alcune tra le materie prime per l’intervento di un progettista site specific e punti di contatto per rendere partecipe l’abitante.

Se la storia rappresenta il senso di appartenenza a qualcosa che esiste da prima di noi, nei luoghi dimenticati ma storicizzati, il progettista attraverso l’esperienza di trovarsi in quegli spazi, dove il presente si stratifica sul passato, tra i segni della storia e della contemporaneità più recente, dalla lettura e dalla rappresentazione della fisicità e della struttura dello spazio può tentare di trasferire le proprie sensazioni al cittadino che vive quei luoghi.

Il lavoro in questo caso consiste nella capacità di fare riflettere il cittadino sul sito dove abita, reintegrando la perdita di un luogo frammentato o dimenticato nuovamente dentro la sua coscienza.

La ricerca progettuale architettonica o urbana e in generale artistica di questi ultimi tempi, ha tentato di dimostrare come lo spazio possa essere considerato essenzialmente un luogo di relazioni. Termini come fenomeno, evento, esperienza, emozione, sensazione, si abbinano, in qualsiasi ambito culturale, al concetto di spazio. Questo, legandosi inscindibilmente con il tempo, che incessantemente scorre, si connota di una dimensione di duttilità, trasformabilità, interattività, possibilità comunicativa che lo rende notevolmente versatile rispetto alle molteplici esigenze dei suoi abitanti.

Il progettista dovrà quindi riuscire ad innescare processi di partecipazione, insieme ad associazioni o enti dedicati, che educhino cittadini e amministrazioni sulle potenzialità del patrimonio culturale e paesaggistico locale e al senso di appartenenza. La città potrà quindi divenire sempre più smart con l’ausilio di ICT per la comunicazione del proprio patrimonio artistico e culturale e sempre più green anche reintegrando architettura e natura nella riqualificazione di paesaggi in abbandono favorendo l’innesco di un turismo sostenibile, di architettura e arte ambientale site specific, che salvaguardino i luoghi.

Mariagrazia Leonardi (Catania 1975) Presidente Associazione ingegneriarchitettiacesi, segretario In/Arch Sicilia. Phd e già assegnista di ricerca in Composizione Architettonica e Urbana (Università di Catania).  Master di II livello in Paesaggistica, Università di Firenze. Già docente nel SSD 08/D1 (Università di Catania, 2003-09, Libera Università Kore di Enna, 2008-13). Ha insegnato Teorie e Tecniche di Allestimento museale (CNR IBAM). Ha insegnato Paesaggistica alla International Kyoto Summer School nel 2015 (University of Oregon).

Attiva nella ricerca progettuale, ha curato mostre d’arte e architettura contemporanea e workshop internazionali di progettazione architettonica e urbana come organizzatore o responsabile dei laboratori di progettazione. Relatrice in convegni scientifici internazionali. Saggista presso riviste e autrice di volumi (Didattica come sperimentazione progettuale sui nodi dell’identità urbana, Gangemi, Roma, 2008, Il progetto della memoria, Gangemi, Roma, 2012).