Le forme dello spazio pubblico nel litorale urbano alla Spezia
Daniele Virgilio, Andrea vergano
Le figure del litorale urbano della Spezia sono l’esito di un lungo processo di pianificazione e di accumulo di funzioni industriali portuali e militari che nel tempo hanno intasato il fronte marino, occludendo e recidendo i nessi tra città e mare. Lungo questo processo che ha modellato un litorale completamente artificiale è possibile leggere un’alternanza di progetti di valorizzazione, di situazioni di occupazione produttiva e abbandono, in cui lo spazio pubblico si sviluppa ad intervalli irregolari, in forme consolidate e tematizzate nell’area centrale, in modo molto frammentario ed episodico in periferia. Le attese di rigenerazione del rapporto tra città e mare e le attenzioni progettuali si condensano nell’area centrale, in cui viene previsto un nuovo waterfront il cui ruolo interseca differenti livelli scalari ponendosi contemporaneamente come nodo di una rete globale, come centro urbano e comprensoriale e come nuovo spazio aperto e fruibile alla cittadinanza, denso di funzioni e sovraccarico di immaginari.
Il contributo intende ripercorrere sinteticamente i momenti che hanno accompagnato la definizione planivolumetrica e architettonica del progetto del nuovo waterfront della Spezia evidenziando i differenti significati riconoscibili nel disegno dello spazio pubblico: dalle “forme tessuto” ortogonali, attraverso lo spazio della decostruzione e dei flussi, verso lo spazio della bigness. La riflessione sull’evoluzione del progetto consente di delineare, leggendola in trasparenza, una possibile vicenda delle forme dello spazio pubblico, nel passaggio dai modelli ereditati dalla modernità all’incertezza del disegno contemporaneo.