Corviale domani: come nasce un distretto
Pino Galeota, Coordinamento “Corviale Domani”
Corviale a distanza di 35 anni rappresenta ancora quel “palcoscenico privilegiato” sia per la comunità scientifica che per quella politica.
Un’attenzione che risiede nella “straordinaria unicità che è stata al contempo la fonte della sua discriminazione”.
Negli ultimi anni in modo spontaneo e con scelte attuative radicate nel senso di colpa collettivo delle Istituzioni che hanno trasferito nel corpo centrale funzioni pregiate (vedi Sede Consiglio Municipale, Comando della Polizia Municipale, Sede dei nuclei tecnici e delle risorse umane, ecc.) e grazie all’impegno dei suoi abitanti, di alcuni promotori , veri e propri “attivisti”di un rilancio dell’insediamento , nonché di parte del mondo dei saperi Corviale ha iniziato a cercare di superare l’immagine di un fallimento dell’utopia ed è divenuto luogo di intense attività sociali, culturali e sportive ponendo le basi per uno sviluppo dell’insediamento alla luce di nuove progettualità.
L’idea del “Distretto tecnologico dell’arte, cultura e sport” avviato tre anni fa dal coordinamento “Corviale Domani” che raccoglie oltre 80 realtà territoriali, scaturisce dall’osservazione critica delle esperienze “dall’alto” messe in campo nel passato e nell’assunzione dell’inchiesta e del “bottom-up”, ovvero di compartecipazione democratica “dal basso” quale modello, gli elementi determinanti alla riuscita del progetto.
La prospettiva del Distretto inserita in questo quadro è strategica perché supera il carattere occasionale, e quindi effimero, di iniziative contingenti, non inserite in una progettualità di ampio respiro e di lungo periodo.
L’analisi e la mappatura del Quadrante Corviale, sistematizzata nei tre anni di indagine sul campo, rivelano la trasformazione avvenuta in questi trentacinque anni sia nella composizione socio-economica-culturale che nella configurazione ambientale, paesaggistica, urbanistica e architettonica.
La corposa ricerca realizzata da IsiCult (ente di ricerca noprofit) su mandato della Filas ( Finanziaria Laziale di Sviluppo spa/Regione Lazio) e la quantità e qualità ambientale e naturalistica, il paesaggio agrario-rurale esistente e le attività e strutture socio-culturali-sportive presenti sul Quadrante evidenziate nella mappatura hanno dato i riscontri attesi e le opportunità concrete affinché il progetto possa diventare concreta realtà.
In sintesi la proposta del Distretto, elaborata come work in progress, è fondata su una più complessa immaginazione degli orizzonti concettuali e materiali che integra in modo partecipato:
– la salvaguardia ambientale con le circostanti importanti dimensioni agricole e rurali in linea con i nuovi paradigmi del rapporto urbano-rurale;
– la riorganizzazione e presa in carico di nuovi bisogni del Welfare connessi con i mondi dell’arte, della cultura e dello sport di base e del tempo libero;
– il ripensamento del modello di sviluppo e dello spazio sociale inteso come luogo dello scambio, delle relazioni e della condivisione nelle aree metropolitane;
– la rivalorizzazione di quel segno architettonico e storico – nel bene e nel male – comunque straordinario che è Corviale.
La linea di orizzonte segna l’obiettivo della trasformazione di un territorio che è in questi 35 anni è diventato ed è stato percepito tra “i ghetti di eccellenza” delle sterminate periferie metropolitane del nostro Bel Paese in un “Distretto” anche esso di eccellenza per servizi e qualità della vita presenti e offerti su questo Quadrante simbolo della storia nazionale.
Un’obiettivo reso possibile dai numerosi riconoscimenti e aperture al confronto avuti sia dalle Istituzioni che dalle collaborazioni di esperti, operatori, mezzi di comunicazione, realtà accademiche delle diverse discipline interessate.
Esiste una fase 2 del progetto che stiamo elaborando, passo dopo passo, insieme alla rete della Comunità e su cui stiamo le costruendo ulteriori rapporti, attività e iniziative che abbiano nella programmazione e nella fattibilità le sue fonti. E’ necessario altresì continuare a mantenere un approccio plurale e policentrico tra le varie discipline e i vari settori interessati intensificando quel lavoro di coordinamento tra i diversi soggetti in campo sia pubblici che privati e con e tra le diverse anime della Pubblica Amministrazione e di altre Istituzioni.
Si deve ragionare in una prospettiva sempre più multidisciplinare. Corviale e il suo Quadrante sono una risorsa non solo in termini urbanistici, architettonici ma anche paesaggistici, ambientali, culturali, sportivi e socio-economici. Una migliore Qualità della Vita può trovare casa, amici e attenzioni sul nostro territorio grazie ad una Comunità che ne prende coscienza.
Quel che colpisce tanti è che a Corviale non vale la regola diffusa del “non si può fare, non ci sono risorse”: su Corvale sono state allocate decine di milioni di euro dovuto a quel richiamato senso di colpa delle classi dirigenti, non ancora spesi attraverso “Piani di Recupero Urbano”, “Contratti di Quartiere” e altri interventi amministrativi.
Le lentezze e le responsabilità riguardano in modo bipartisan sia le Amministrazioni di centro-destra che quelle di centro-sinistra. Sarebbe lungo fare l’elenco ma lo abbiamo ben presente. Le ragioni le abbiamo individuate-grazie anche alla ricerca Filas/IsICult già richiamata- sull’assenza di coordinamento, di una strategia complessiva, di una discontinuità temporale e una disorganizzazione strategica. Il terreno fecondo al contrario deve essere seminato in modo organico e strategico.
E’ su questi assunti che abbiamo costruito il “coordinamento Corviale Domani” che, pur nelle diversità e nelle autonomie delle differenti attività esistenti, ha nell’interazione e nell’integrazione i suoi fattori qualificanti dando organicità, continuità e strategicità al progetto del Distretto. Resistenze e ritrosie, ancora presenti, trovano risposte comprensibili grazie a quei beni relazionali che hanno rappresentato il primo elemento di dinamicità all’avvio del percoso attuativo.
La rigenerazione di Corviale e del suo Quadrante deve essere sviluppata su due piani paralleli ed interagenti: il materiale e l’immateriale. Si deve lavorare al contempo alla “costruzione delle strutture” progettate e finanziate e per quelle necessarie sia alla riconosciuta “vocazione olimpica”che per lo sviluppo ecosostenibile nonché alla “inversione positiva di immagine” che diventi quel volano riconosciuto per lo sviluppo di quei contenuti ecosostenibili che abbiamo messo nero su bianco nella proposta di ”Distretto tecnologico dell’arte, cultura, sport e tempo libero”.
Per conoscere meglio il risultato di un lavoro collettivo di tante persone, situazioni, realtà: www.corvialedomani.org