La Metamorfosi. Il futuro di Torino nord
INU Piemonte collabora alla Biennale presentando i risultati del progetto Metamorfosi con particolare riferimento alle politiche degli spazi pubblici nell’area nord di Torino. Nel tardo autunno presso la sede della VIa circoscrizione del Comune di Torino si svolgerà un incontro con sopraluogo nelle aree di trasformazione.
Trasformare barriere in aperture – video illustrativo
Il futuro di Torino si sposta a nord, a Barriera di Milano e Regio Parco. In una parte della città collocata tra il centro e la periferia, costruita lungo l’intero corso del ‘900 la futura Linea 2 della metropolitana e la Variante 200 al Piano Regolatore ricompongono lo spazio urbano ridisegnandolo oltre un milione di metri quadri di territorio.
Negli ultimi vent’anni Torino è cambiata profondamente.
Dal 1995 – anno di approvazione del nuovo Piano regolatore – al 2006 – anno dei giochi olimpici invernali, fondamentale acceleratore di molti interventi –, la trasformazione della città ha interessato soprattutto il riuso di vaste aree industriali dismesse collocate all’interno del tessuto urbano e la riqualificazione del centro dell’antica capitale barocca.
Lungo il percorso della linea 2 e in particolare ai due estremi della tratta – nelle aree in via di dismissione di Spina 4 e dell’ex scalo merci Vanchiglia –, oltre un milione di metri quadri di territorio si trasforma e viene reso permeabile.
Progetto infrastrutturale, progetto insediativo e disegno di paesaggio si intrecciano; mobilità pubblica e nuovi spazi per abitare, lavorare e divertirsi si integrano.
Per realizzare questo progetto, il Piano Regolatore Generale della Città di Torino, ossia lo strumento che definisce e gestisce la trasformazione della città, deve essere oggi aggiornato e integrato. A distanza di oltre 14 anni dalla sua approvazione, infatti, le indicazioni che il Prg contiene possono rivelarsi in alcuni casi carenti o obsolete, mentre emergono nel contesto urbano nuove problematiche e nuove potenzialità. La Variante 200 è lo strumento che permetterà di modificare alcune parti del piano regolatore e di ridefinire il ruolo di quel quadrante urbano.
La principale trasformazione di questa prima fase è stata la realizzazione della cosiddetta “Spina Centrale”, il lungo boulevard che ricopre il Passante ferroviario, linea interrata e potenziata, che attraversa la città in direzione nord-sud. Il nuovo asse connette le Spine, grandi comparti industriali dismessi e riconvertiti in nuovi quartieri con residenze, uffici, attività commerciali, parchi.
La metamorfosi è un confronto, un’occasione di riflessione sull’identità e sul futuro del quartiere. Perché se è vero che a Torino, come in tutta Europa, si assiste ad un processo diffuso ed evidente di mutamento delle aree urbane, specialmente quelle altamente industrializzate, è altrettanto vero che questa fase di implosione è un potenziale da sfruttare per consentire una ri-crescita delle aree urbane in equilibrio con quegli elementi naturali che sono punto di riferimento e sostentamento della vita dell’uomo.
Torino, antica colonia romana, crocevia di strade e persone, impegnata a diventare polo di attrazione nel settore culturale, turistico e del terziario, è pronta per una nuova sfida: sfruttare un intervento lineare – la futura Linea 2 della metropolitana – per ricomporre stratificazioni storiche e naturalistiche del territorio e tenere insieme pezzi di città separati da fragili barriere. Perché è proprio in questo contesto, e con la partecipazione attiva dei soggetti interessati, che si può incrementare e valorizzare il rapporto tra natura e costruito, tra sostenibilità e gestione del territorio. In altre parole, tra individuo e spazi di vita. Proprio come quelli del quartiere.