Italia e America Latina a confronto sul tema dello ”spazio pubblico per tutti”
ROMA – Spazio pubblico per tutti, spazi pubblici da gestire: il tema figura tra gli obiettivi della 70ma sessione dell’Assemblea generale Onu sullo sviluppo sostenibile e in questa chiave se ne è parlato alla Farnesina in un incontro del World Habitat Day 2015 dal titolo ‘Public spaces for all’. Anna Zambrano, della direzione generale per la Cooperazione allo sviluppo, ha aperto l’evento, organizzato dall’Istituto nazionale di urbanistica (Inu) e dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, cui hanno preso parte alcuni esperti dello spazio pubblico italiano e latinoamericano, i quali hanno condiviso in teleconferenza le diverse esperienze nella gestione e trasformazione dello spazio pubblico in Italia e America Latina. ”Lo spazio pubblico sta diventando un tema sempre più centrale – ha detto Zambrano, cha ha ricordato l’importanza degli spazi pubblici nella ‘formazione delle virtù civiche’ della comunità e la loro capacità di ”mettere insieme cittadini provenienti da diversi background sociali”.
Un aspetto, quest’ultimo, su cui si è soffermato anche Fabio Cassese, Vice Direttore generale della Cooperazione italiana allo sviluppo. ”Lo spazio pubblico è stato a lungo trascurato e considerato tema marginale, ma è fondamentale per l’inclusione sociale e l’integrazione”, ha detto Cassese, che ha sottolineato il ruolo dei governi e delle amministrazioni locali nel garantire spazi destinati alla comunità che possano incrementare la comunicazione e l’interazione tra le varie componenti dello spazio pubblico. Cassese ha inoltre fatto riferimento al ruolo dei cittadini, che grazie a un ‘networking orizzontale’ hanno consentito la condivisione tra città diverse delle esperienze positive di gestione e valorizzazione dello spazio pubblico. ”La Cooperazione italiana – ha aggiunto Cassese, – vuole incoraggiare questa discussione”.
Daniel Chain, ministro dello Sviluppo urbano della città di Buenos Aires, ha sottolineato l’esistenza di diseguaglianze sociali tra i vari spazi della città. ”Occorre rivalutare il sud di Buenos Aires”, ha detto Chain, il quale ha sottolineato la relazione che esiste tra spazio e componente sociale. Dell’importanza di creare ‘spazi misti’ che favoriscano l’integrazione sociale ha parlato anche Laura Petrella, coordinatrice dell’Unità City planning, extension and design di Un-Habitat, la quale ha esposto le linee guida di Un Habitat, il Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani, in previsione della Conferenza delle Nazioni Unite Habitat III, prevista per il 2016 a Quito. Tra i punti principali del programma figura anche la protezione degli spazi da processi di privatizzazione e land grabbing. Alla teleconferenza sono intervenuti anche Nelson Yovany Jiménez, direttore del Dipartimento per la Difesa dello spazio pubblico (Bogotà); Maria Regina Rau de Souza, consulente per il comune di Porto Alegre e membro del comitato Strategic Planning e United Cities and Local Governments; Giovanni Caudo, Assessore alla trasformazione urbana di Roma; Mario Spada, coordinatore della Biennale spazio pubblico, Roma.
(MNT, 6 ottobre 2015)