Viaggio nella Governance dei Beni Comuni
Dal bene ai beni – transizione dalla partecipazione al bene comune alla gestione dei beni comuni
GIORNO E ORA: giovedì 25 maggio, ore 14,30-18:00
Aula Sabbatini
COORDINAMENTO: Donatella Venti, Commissione INU Governance e diritti dei cittadini
CURATRICI: Chiara Bagnetti e Raffaella Radoccia della Commissione INU Governance e diritti dei cittadini
Giulia Pietroletti, Università di Roma La Sapienza – Dipartimento Scienze Politiche – PhD Studi politici
REFERENTI LABORATORIO VIRTUALE SU PIATTAFORMA WIKI: Chiara Pignaris, Viviana Lorenzo e Stefania Proli (Commissione INU Governance e diritti dei cittadini), Sara Maldina, Martina Massari, Giulia Pietroletti
DESCRIZIONE (OBIETTIVI): Negli ultimi anni in Italia, più che altrove in Europa, si moltiplicano le esperienze di collaborazione e attivazione della cittadinanza nei processi di costruzione di spazio pubblico.
Si stanno infatti sempre più diffondendo iniziative di cittadini e “city makers” che quotidianamente progettano/producono nuovo spazio pubblico attraverso iniziative di riuso di beni comuni e innovazione sociale. Associazioni ed enti pubblici hanno attivato reti e stanno sperimentando nuovi strumenti, come patti di collaborazione, regolamenti innovativi, forum, osservatori, laboratori partecipativi, mappature collaborative, APP, ecc. Università, fondazioni e centri di ricerca promuovono corsi e bandi per studiare, sostenere e consolidare queste nuove forme di governance.
La pluralità delle pratiche assume forme diverse in base al contesto sociale e geografico e merita di essere approfondita, soprattutto per coglierne gli aspetti più significativi.
L’eterogeneità delle esperienze ci spinge ad indagare e a tentare di comprendere chi siano gli attori, la posta in gioco, i risultati tra output e outcome e l’impatto sui regimi urbani e di produzione economica.
E’ infatti giunto il momento di interrogarsi sul potenziale trasformativo di tali pratiche soprattutto riguardo alla democratizzazione, alle trasformazioni istituzionali che implicano o stimolano e sull’impatto sulla disuguaglianza sociale.
Inoltre negli ultimi anni abbiamo assistito ad una transizione della partecipazione da ambiti pianificatori, sia consultivi che più raramente decisionali, ad ambiti di gestione. E’ pertanto utile indagare il senso di questo cambiamento, se esso ne rappresenti un’evoluzione e un accrescimento oppure una deriva verso un utilizzo funzionale e strumentale della partecipazione civica, a “compensazione” della diminuzione delle risorse a disposizione della P.A. ed alla conseguente diminuzione del welfare urbano. A tal fine dal marzo 2017 è attivo uno spazio di discussione virtuale, sulla multi-piattaforma wikispaziopubblico, aperto a tutti i contributi sul tema della Gestione dei Beni Comuni, provenienti sia da esperti sia da city makers che ne hanno approfondito contenuti e problematiche a partire da “Buone pratiche”, approcci e metodologie, accompagnando il percorso di preparazione alla BISP 2017.Nel Workshop finale sarà esposto l’esito delle attività realizzate e, con la tecnica della creativity room, già sperimentata nella BISP 2015, verranno affrontati alcuni temi portanti con l’obiettivo di definire e presentare un sintetico documento per il confronto nelle sessioni plenarie. L’obiettivo principale sarò quello di far emergere il valore sociale (quantificabile) delle buone pratiche di gestione dei beni comuni e il contributi in termini di sviluppo di microeconomie, volte soprattutto ai giovani, che possono portare.
Soggetti coinvolti:
Commissione INU “Governance e diritti dei cittadini”, Cittadinanzattiva, Associazione Italiana per la Partecipazione Pubblica (AIP2), Forum Nazionale sui Beni Comuni, ANCI, CNAPP, Amministrazioni comunali che hanno attivato politiche sui beni comuni: Comuni di Bologna, Ferrara, Genova, Palermo, Trento, Campi Bisenzio, Pescara, DiCEM (Dipartimento delle culture Europee e del Mediterraneo- Università degli Studi della Basilicata), FONDACA, UD Lab- Unical-LabGOV, Laboratorio di ricerca sui Paesaggi Mediterranei- Potenza, LabSOP, Comunità Interattive- Officina per la Partecipazione, Ass. Araba Fenice- Viareggio, Dipartimento Toscano di Sociologia – Associazione Nazionale Sociologi (ANS), Soggetti dell’associazionismo e cittadini.
PARTECIPANTI: Marta Sansoni (Comune di Trento), Salvatore Abruscato, Ilenia Crema, Laura Pommella, Michela Guidi, Antonella Giunta, Anna Rosa Fava, Stefania Gatti, Gaia Sgaramella, Gigliola Vicenzo (Comune di Genova), Antonio Graziadei, Gerardo Sassano, Valentina Anti, Daniela Ferrigni, Valentina Mandatari, Luciano Danieli, Micaela Bordin, rappresentanti del Comune di Pescara, rappresentanti Ordine Architetti di Imperia, Massimo Zupi, Emma Viviani, Chiara Prevete.
TAVOLI TEMATICI (schema organizzazione): Tavolo 1. Efficacia delle pratiche dei beni comuni applicata alle sfide delle città; Tavolo 2. Economia: le pratiche dei beni comuni come possibile risposta alle contraddizioni del sistema di produzione economica; Tavolo 3. Politica: il ruolo della politica nella governance dei beni comuni; Tavolo 4. Democrazia: strumenti normativi a confronto; Tavolo 5. Conflitto: resistenze incontrate e trasformazioni ottenute
REPORT sui risultati del laboratorio Virtuale: Giulia Pietroletti
COORDINATORI DEI TAVOLI: Anna Agostini, Chiara Bagnetti, Stefania Proli, Raffaella Radoccia, Roberta Angelini (Commissione INU “Governance e Diritti dei cittadini), Alfonso Raus (Cittadinanzattiva)
DISCUSSANT: Annalisa Mandorino (Cittadinanzattiva), Chiara Porretta (AIP2), Maria Spina (FONDACA), Paola Cannavò (UD Lab- Unical-LabGOV), Giovanni Ginocchini (Urban Center Bologna) e Chiara Manaresi (Comune di Bologna), Giuseppe Micciarelli (Università di Salerno)
RISULTATI ATTESI: Il laboratorio sarà organizzato con la tecnica della Creativity Room[1]: i partecipanti lavoreranno in tavoli tematici di max 8-10 persone interagendo tra di loro, per identificare gli elementi di successo e le difficoltà delle esperienze svolte al fine di trarne degli insegnamenti generalizzabili.
I temi di approfondimento sono stati individuati a partire dalle esperienze presentate nella piattaforma wiki ed in particolare: l’efficacia delle pratiche dei beni comuni applicata alle sfide delle città; le pratiche dei beni comuni come possibile risposta alle contraddizioni del sistema di produzione economica; il ruolo della politica nella governance dei beni comuni: strumenti normativi a confronto; resistenze incontrate e trasformazioni ottenute.
Con il supporto di facilitatori esperti, elaboreranno quindi delle brevi sintesi condivise delle discussioni da presentare in plenaria. Saranno quindi elaborate collettivamente, con l’aiuto dei discussant, le strategie da presentare agli esiti della Biennale.
[1] La Creativity Room non è un convegno con presentazione di casi o relatori, ma un momento di lavoro finalizzato alla elaborazione di un documento condiviso. Dal laboratorio ci si aspetta quindi la definizione di alcune strategie create grazie al contributo di tutti i soggetti coinvolti: promotori, portatori di esperienze e semplici partecipanti, impegnati sullo stesso piano. Il coinvolgimento, la contaminazione e confronto con le esperienze degli altri, la motivazione dei partecipanti, produrranno nuovi stimoli per l’innovazione delle strategie e degli strumenti d’intervento, al fine di migliorarne l’efficacia.